sanatoria a seguito fusione catastale

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  • Ultimo messaggio 23 novembre 2019
fenice19 pubblicato 21 novembre 2019

Scusatemi sono un nuovo utente e non so dove postare il mio quesito che vi espongo brevemente.

I miei genitori vivono in un appartamento costituito da due unità contigue e accatastate separatamente collegate da un appertura ad arco edificata da un professionista 25/30 anni fa.

un unità è accatastata come prima casa la seconda il comune l'aveva considerata ( seconda casa) quindi in termini pecuniari sono sempre state tassate come prima e seconda casa.

15 anni fa il comune ha ispezionato l'immobile dichiarando che la proprietà era costituita da due unità immobiliari ( prima e seconda collegate)

oggi i miei genitori vorrebbere procedere alla fusione catastale ( premetto non vi è variazione ne di destinazione d'uso ne di cubatura  solo l'apertura).

il geometra incaricato parla di sanatoria e si dovrà pagare una sanzione di quanto non si sa + la parcella.

Chiedo io ( le imposte sono sempre state pagate maggiorate visto la seconda casa quando in realtà potremmo considerarla un unica abitazione...) la sanzione pecuniaria non dovrebbe essere prescritta ? sono passati più di 10 anni ( 25/30) il comune sapeva ma non ha detto nulla .

 

 

inexecutivis pubblicato 23 novembre 2019

Probabilmente il suo tecnico si riferisce (giustamente) all'oblazione di cui all’art. 35, L. 28 febbraio 1985, n. 47, la quale viene concepita dal legislatore quale condizione per accedere alla sanatoria, indipendentemente da chi sia stato l’autore dell’abuso (in questi termini sembra esprimersi Cass., 14 ottobre 1988, Brunino) e dalla prescrizione.

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