regolarità urbanistica dichiarata in ctu

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  • Ultimo messaggio 08 luglio 2017
magnocarlo pubblicato 04 luglio 2017

Il Ctu degli immobili aggiudicati (negozi) li ha dichiarati conformi alle concessioni urbanistiche e catastali.

All'esito di vendita a terzi è emersa una difformità urbanistica e concessoria dello stabile che ha comportato la necessità per il venditore/aggiudicatario di farsi carico di una dispendiosa sanatoria (svariate migliaia di euro) ed essendo già spirato il termine di 120 giorni dall'aggiudicazione non ha potuto beneficiare di riduzioni.

Da una prima ricerca la responsabilità sarebbe solo del CTU e a lui, auspicando una  sua  assicurazione professionale, andrebbe rivolta domanda risarcitoria.

Esiste giurisprudenza superiore difforme al riguardo?

inexecutivis pubblicato 08 luglio 2017

Rispondiamo alla sua domanda osservando che secondo la giurisprudenza “L'esperto nominato dal giudice per la stima del bene pignorato è equiparabile, una volta assunto l'incarico, al consulente tecnico d'ufficio, sicché è soggetto al medesimo regime di responsabilità ex art. 64 c.p.c., senza che rilevi il carattere facoltativo della sua nomina da parte del giudice e l'inerenza dell'attività svolta ad una fase solo prodromica alla procedura esecutiva. (Nella specie, la S.C. ha confermato la sentenza di condanna dell'ausiliare, che aveva proceduto a stima viziata, per difetto, nel computo della superficie dell'immobile, al risarcimento dei danni in favore di coloro cui era stata revocata, in conseguenza di tale errore, l'aggiudicazione in sede esecutiva)”. (Cass., 18.9.2015, n. 18313).

Nello stesso solco si è collocata, per altro recentemente, Cass., 23.6.2016, n. 13010, la quale ha affermato che “Il perito di stima nominato dal giudice dell'esecuzione risponde nei confronti dell'aggiudicatario, a titolo di responsabilità extracontrattuale, per il danno da questi patito in virtù dell'erronea valutazione dell'immobile staggito, solo ove ne sia accertato il comportamento doloso o colposo nello svolgimento dell'incarico, tale da determinare una significativa alterazione della situazione reale del bene destinato alla vendita, idonea ad incidere causalmente nella determinazione del consenso dell'acquirente. (Nella specie, la S.C. ha escluso la responsabilità del perito in relazione ai costi sostenuti dall'aggiudicatario per la regolarizzazione urbanistica dell'immobile acquistato, maggiori rispetto a quelli indicati in perizia, evidenziando come gli stessi fossero ricollegabili ad una disattenzione dell'acquirente, che non aveva considerato la mancanza, pur rappresentata dall'ausiliario nel proprio elaborato, di alcuni documenti importanti ai fini della valutazione di tali oneri)”.

 

In termini più generali si era pronunciata Cass. 2.2.2010, n. 2359 (con riferimento al caso in cui lo stimatore aveva erroneamente determinato la superficie di un immobile pignorato) affermando che “l'erronea valutazione fornita dall'esperto in sede di determinazione del valore dell'immobile da aggiudicare all'asta può assumere la valenza di un «colposo elemento perturbatore» tale da alterarne in modo significativo la fissazione”.

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