Sto per partecipare ad un'asta con incanto dove il giudice ha fissato il prezzo base ed il rilancio minimo. Non viene specificata l'offerta minima ne che sono accettate offerte ridotte del 25%.
In questo caso se mi presento con un'offerta ridotta del 25% viene comunque accettata oppure no perchè il giudice non l'ha espressamente citata ne considerata?
e nel caso sia ammessa, questa è ammessa SEMPRE sia che si tratti di una causa civile di divisione immobiliare sia di un pignoramento?
Rinnovo la mia domanda non avendo trovato risposte in rete
A nostro avviso al fine di rispondere alla domanda occorre preliminarmente verificare se la vendita sia stata disposta nell’ambito di una procedura esecutiva individuale o concorsuale.
Se si tratta di una esecuzione individuale, riteniamo che la disciplina dell’offerta minima si applichi a prescindere dal contenuto dell’avviso di vendita.
Invero, le norme del d.l. n. 83/2015, che hanno introdotto la disciplina dell’offerta minima, si applicano anche alle procedure pendenti, per effetto dell’art. 23, comma 9, del medesimo decreto legge.
Il discorso è diverso per le vendite fallimentari. In relazione ad esse riteniamo che la disciplina dell’offerta minima non possa trovare applicazione poiché essa è intimamente connessa all’istituto dell’assegnazione, che in sede fallimentare non trova applicazione.
Nel dettaglio trattasi di Causa Civile di divisione immobiliare. Non ho idea in quale ambito inquadrare questa situazione perché non parla di pignoramenti e/o fallimenti e/o esecuzioni forzate.
Se si tratta di un giudizio di scioglimento della comunione, riteniamo che l'istituto dell'offerta minima non possa trovare applicazione.
FONDAZIONE "LUCIO PAPIRIO" PER GLI STUDI ECONOMICI GIURIDICI DEL CREDITO
Via Guido D'Arezzo, 5 Roma
CF/P.Iva: 15831571003
Tel. 06 8841821
REGISTRAZIONE TRIBUNALE DI MONZA
Numero 3/2019 FONDAZIONE LUCIO PAPIRIO PER GLI STUDI ECONOMICI E GIURIDICI DEL CREDITO - Data registrazione 18/08/2022
