Mi sono aggiudicato ad un' asta fallimentare (nello specifico un concordato preventivo omologato) un appartamento: il commissario vuole addebitarmi oltre alle spese anche l'iva (10% essendo seconda casa) ma io ho dubbi sulla regolarità di ciò.
In primo luogo perchè non era specificato nè nell'avviso di vendita nè nella perizia, che riportano a tal riguardo soltanto il seguente periodo
"Sono a carico degli aggiudicatari tutte le spese e le competenze necessarie per il
trasferimento dell'immobile, nonché quelle per la cancellazione della trascrizione del
pignoramento, delle iscrizioni ipotecarie e di ogni altro vincolo pregiudizievole gravante
sugli immobili, indicato nel decreto di trasferimento pronunciato dal Giudice Delegato.
Le formalità di cancellazione saranno espletate dai Commissari Liquidatori con spese a
carico dell'aggiudicatario."
In secondo luogo, l'appartamento in questione è stato realizzato nel 2006 (come da visura catastale) quindi più di 5 anni fa, e pertanto avrebbe i requisiti per essere sottoposto al regime del prezzo-valore piuttosto che IVA (che ovviamente sarebbe per me molto più vantaggioso).
All'opposizione di queste ragioni, il commissario ha obiettato adducendo l'opportunità dell'applicazione dell' IVA come una sua discrezionalità e nel caso specifico motivata dal fatto che la ditta costruttrice vanta ancora credito IVA nei confronti del fisco.
Non essendo affatto convinto delle argomentazioni utilizzate ma non essendo esperto in materia, ho voluto proporre la questione (che ritengo interessante quanto insolita) a voi che invece lo siete, chiedendovi se possibile di indicarmi anche gli estremi normativi nel caso fosse corretta la mia tesi.
Vi ringrazio anticipatamente con stima e cordialità