Mia mamma e' un creditore intervenuto in una procedura esecutiva immobiliare iniziata nel 2019 da una societa' finanziaria per conto di una banca. La prima vendita all'asta dell'immobile, valutato 88 mila euro dal perito, ci sara' il 24 maggio 2022 con ribasso del 25% ovvero fino a 66 mila euro. Successivamente sono state stabilite altre 3 aste sempre con ribasso del 25%. Mia mamma e' creditrice di un importo di 100 mila euro con tanto di decreto ingiuntivo e ipoteca di primo grado per 110 mila euro iscritta nel 2011. La societa' finanziaria procedente per conto della banca invece ha pignorato per 66 mila euro circa e ha un'ipoteca posteriore per 45 mila euro iscritta nel 2012. Visto il valore dell'immobile molto esiguo rispetto al credito vantato da mia mamma e tenuto conto che con quattro aste al ribasso rischierebbe di non essere soddisfatta , (preciso che l'immobile e' poco appetibile per ubicazione periferica, e per condizioni pessime dell'appartamento con scarsa manutenzione e del palazzo mai ristrutturati entrambi in 25 anni dalla costruzione) potrebbe chiedere l'assegnazione dell'immobile? con quali modalita? gia' alla prima asta? quanto dovrebbe sborsare in termini economici? dovrebbe pagare anche il creditore procedente? e le spese della procedura esecutiva? preciso che mia mamma purtroppo e' dovuta intervenire nella procedura pagando anche il compenso all'avvocato per 2 mila euro, ma non ha disponibilita' economiche percependo una misera pensione di 350 euro, ed ora non vorrebbe che il suo credito e la sua ipoteca vadano in fumo, perche' l'altro creditore bancario ha forza economica per subire spese e anche perdite. Per cui vorrei sapere di preciso se mia mamma chiede l'assegnazione di questa casa a quali spese andra' incontro? ha un diritto di prelazione rispetto al creditore procedente?per esempio se offre 66 mila euro viene soddisfatta per l'intero importo detratte le spese di procedura? oppure deve pagare anche il creditore procedente?