Imposte e tasse su aggiudicazione C\1

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marco66 pubblicato 12 marzo 2019

Buongiorno

parteciperò ad un asta per fallimento di un immobile categoria c\1 rendita catastale € 2472 , importo presunto 39.000 . quali saranno i costi delle imposte e tasse ?

grazie

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inexecutivis pubblicato 15 marzo 2019

Per rispondere all'interrogativo posto occorrerebbe in primo luogo sapere se l'immobile è soggetto o meno ad IVA (questa informazione le può e deve essere fornita dal curatore)

Se fosse soggetto ad iva, si applicherà un'aliquota del 22 o del 10% (a seconda del tipo di immobile, ed anche in questo caso il curatore ha il dovere di evidenziarlo).

A questa va aggiunta una imposta di registro di €. 200,00 (sensi 40, comma 1 TUR della nota all’art. 1 della tariffa)

imposta ipotecaria del 3% (con un minimo di 200), ai sensi dell’art. 1-bis della tariffa allegata al d.lgs 347/1990 (se si fosse trattato di un trasferimento soggetto ad iva ma diverso da quelli di cui all’ art. 10, comma primo, n. 8-ter d.P.R. 633/1972 avremmo applicato una imposta ipotecaria nella misura fissa di €. 200,00 a mente della nota all’art. 1 della tariffa allegata al d.lgs 347/1990)

una imposta catastale proporzionaledell’1% (con un minimo di 200 euro) ai sensi dell’art. 10, comma 1 del citato d.lgs 347/1990

Bollo: 230

tassa ipotecaria 35, tassa catastale 55 (ai sensi dell’art. 19 d.lgs 347/1990 e dei punti 1.1 ed 1.2 della tabella relativa).

Se il trasferimento non fosse soggetto ad iva, esso sconterà una imposta di registro nella misura del 9% ai sensi dell’art. 1, comma 1 della tariffa del TUR (Testo unico dell’imposta di registro) approvato con d.lgs 26.4.1986, n. 131. L’imposta di registro, comunque, ai sensi dell’art. 10, comma 2, D.Lgs. 14/03/2011, n. 23, non può essere inferiore all’importo di €. 1.000,00 (detta previsione si applica per tutti i trasferimenti immobiliari, come si ricava dalla previsione appena richiamata). Infine, ai sensi del comma 3 del citato art. 10, l’atto di trasferimento è soggetto alle imposte ipotecarie e catastali nella misura di €. 50,00 ciascuno.

marco66 pubblicato 15 marzo 2019

Grazie per la risposta, avevo chiesto anche allo studio notarile designato che mi ha risposto come segue :

"Buongiorno, relativamente alle Sue richieste , poichè la procedura non opta per l'IVA, trattandosi di trasferimento di un negozio ad un soggetto privato, questo sconterà l'imposta di registro fissa di Euro 200,00, l'imposta ipotecaria al 3% e l'imposta catastale all'1% sul prezzo di aggiudicazione, oltre tassa d'archivio e contributo CNN (che calcolati ad oggi sul prezzo base d'asta di Euro 38.000,00) ammontano ad Euro 212,00, oltre onorario per Euro 1.000,00 oltre IVA.

L'aggiudicatario-acquirente dovrà altresì corrispondere, come indicato nell'avviso di vendita, Euro 100,00 + IVA per diritti di accesso alla RAN ed Euro 600,00 + IVA per redazione verbale d'asta.

Rimango a sua disposizione, inviando cordiali saluti."

 

inexecutivis pubblicato 19 marzo 2019

La risposta che le è stata fornita ci lascia perplessi in quanto le imposte che le sono state indicate si applicano nel caso di assoggettamento ad IVA.

micval pubblicato 19 marzo 2019

Salve settimana scorsa ho partecipato ad un asta e sono risultato aggiudicatario di un box auto per un importo di 9.000,00 euro. Premesso che detto immobbile;

-apparteva a società;

-la fine lavori risale a piu' di 5 anni;

- catastalmente appartiene a categoria C/6, classe 4, superficie catastale 29 mq, composto da 26 mq, posto  - rendita: €uro 173,22;

- e che sono già propietario nello stesso stabile di un'altro box categoria C6 e pertanto credo di non potere usufruire delle agevolazioni prima casa.

In questi giorni mi è stata recapitata la comunicazione dove, oltre al saldo prezzo, sono state calcolate  un totale di spese forfettarie pari a 1.665,00 euro.

Vi risulta  corretto come calcolo?

Grazie

inexecutivis pubblicato 22 marzo 2019

L'importo è più o meno corretto.

Le spese che gravano sull’acquirente sono le seguenti.

In primo luogo va considerato il compenso spettante la professionista delegato ai sensi dell’art. 2, comma 4, del D.M. 15.10.2015, N. 227, a mente del quale “Al professionista delegato spetta un rimborso forfettario delle spese generali in misura pari al 10 per cento dell'importo del compenso determinato a norma del presente articolo, nonché il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate”.

Dette spese (al netto dell’IVA, pari al 22% e del CAP, pari al 4 %), nel suo caso, sono pari ad €. 550,00;

A questo importo va aggiunta l’imposta di registro.

Essa, quando non ricorrono i benefici prima casa, si applica nella misura del 9% ai sensi dell’art. 1, comma 1 della tariffa del TUR (Testo unico dell’imposta di registro) approvato con dpr 26.4.1986, n. 131.

La base imponibile è data dal prezzo di aggiudicazione.

L’imposta di registro, comunque, ai sensi dell’art. 10, comma 2, D.Lgs. 14/03/2011, n. 23, non può essere inferiore all’importo di €. 1.000,00 (detta previsione si applica per tutti i trasferimenti immobiliari, come si ricava dalla previsione appena richiamata).

Infine, ai sensi del comma 3 del citato art. 10, l’atto di trasferimento è soggetto alle imposte ipotecarie e catastali nella misura di €. 50,00 ciascuno.

micval pubblicato 22 marzo 2019

 

 

inexecutivis pubblicato 26 marzo 2019

Probabilmente è il bollo. Parlare di mancia in favore del curatore non ci sembra nè corretto, nè elegante.

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