Quali sono le spese post aggiudicazione se l'immobile di tipo residenziale viene aggiudicato come seconda casa?
Quali sono le spese post aggiudicazione se l'immobile di tipo residenziale viene aggiudicato come seconda casa?
La domanda formulata è eccessivamente generica, e non ci consente di fornire una risposta precisa, atteso che le variabili sono innumerevoli. Dunque, ci limiteremo ad una risposta di carattere generale.
In primo luogo occorrerà verificare se l’acquisto sarà soggetto, o meno, ad IVA. A questo proposito ricordiamo che in base all’art. 10 primo comma, n. 8-bis), del d.P.R. n. 633 del 1972, come modificato dal decreto-legge n. 83 del 2012, le cessioni di fabbricati o di porzioni di fabbricato diversi da quelli strumentali sono soggette al regime “naturale” di esenzione da IVA, ad eccezione delle seguenti ipotesi:
1) cessioni effettuate dalle imprese costruttrici o di ripristino degli stessi entro 5 anni dall’ultimazione della costruzione o dell’intervento;
2) cessioni poste in essere dalle stesse imprese anche successivamente, nel caso in cui nel relativo atto il cedente abbia espressamente manifestato l’opzione per l’imposizione;
3) cessioni di fabbricati abitativi destinati ad alloggi sociali per le quali nel relativo atto il cedente abbia manifestato espressamente l’opzione per l’imposizione.
Per altro, si ricordi che l’art. 1 comma 56 della legge di stabilità per il 2016, ha previsto che “Ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, si detrae dall'imposta lorda, fino alla concorrenza del suo ammontare, il 50 per cento dell'importo corrisposto per il pagamento dell'imposta sul valore aggiunto in relazione all'acquisto, effettuato entro il 31 dicembre 2016, di unità immobiliari a destinazione residenziale, di classe energetica A o B ai sensi della normativa vigente, cedute dalle imprese costruttrici delle stesse. La detrazione di cui al precedente periodo è pari al 50 per cento dell'imposta dovuta sul corrispettivo d'acquisto ed è ripartita in dieci quote costanti nell'anno in cui sono state sostenute le spese e nei nove periodi d'imposta successivi”.
In secondo luogo, in base all’art. 2 D.M. Giustizia 15 ottobre 2015, n. 227, sono posti a carico dell’aggiudicatario la metà del compenso relativo alla fase di trasferimento della proprietà e delle le relative spese generali.
La quota parte (50%) del compenso del professionista da porre a carico dell’aggiudicatario varia in relazione al prezzo di aggiudicazione.
Quando il prezzo di aggiudicazione è pari o inferiore a euro 100.000, il costo del compenso a carico dell’aggiudicatario è pari ad €. 550,00;
Quando il prezzo di aggiudicazione o il valore di assegnazione è superiore a euro 100.000 e pari o inferiore a euro 500.000 il costo del compenso a carico dell’aggiudicatario è pari ad €. 825,00;
quando il prezzo di aggiudicazione o il valore di assegnazione è superiore a euro 500.000 il costo del compenso a carico dell’aggiudicatario è pari ad €. 1.100,00
In presenza di giustificati motivi, il compenso a carico dell’aggiudicatario o dell’assegnatario può essere determinato dal Giudice in misura diversa da quanto appena illustrato, e dunque è bene verificare se vi sia stata una eventuale diversa determinazione nell’ordinanza di vendita.
In terzo luogo, andranno calcolati i costi di registrazione, trascrizione e voltura catastale.
Le consigliamo, in ogni caso, di rivolgersi al professionista delegato, il quale certamente le saprà fornire indicazioni più precise.
Mi perdoni la mancata precisione. Io sogno un privato che ha interesse per un immobile residenziale all'asta per una procedura in capo ad una azienda. Mi chiedevo quali potessere essere le imposte(per es. 9%sulla rendita rivalutata, spese di procedura, spese notarili),per avere un quadro complessivo dei costi cosiddetti accessori. Grazie.
Oltre a quanto le abbiomo detto, aggiungiamo che dovrà considerare €. 50,00 per l'imposta ipotecaria ed €. 50,00 per l'imposta catastale.
Quanto all'imposta di registro, dovrà tenere in considerazione, come da lei anticipato nella domanda, il 9% della minor somma tra rendita catastale rivalutata e corrispettivo di aggiudicazione, con un minnimo fisso di €. 1.000,00. Non vi sono spese notarili, ma va corrisposto il compenso al professioista delegato, nella misura che le abbiamo indicato nella precedente risposta.
Salve io comprerei all asta come seconda casa poiché pur non avendo gia usufruito del bonus prima casa posseggo un immobile nello stesso comune e la mia domanda è che costi dovrò sostenere se mi aggiudico l immobile a 120000€e la rendita catastale è 440 piu piccola autorimessa volevo sapere indicativamente le spese totali considerando che risulta regolare grazie Ok
Le spese che gravano sull’acquirente sono le seguenti.
In primo luogo va considerato il compenso spettante la professionista delegato ai sensi dell’art. 2, comma 4, del D.M. 15.10.2015, N. 227, a mente del quale “Al professionista delegato spetta un rimborso forfettario delle spese generali in misura pari al 10 per cento dell'importo del compenso determinato a norma del presente articolo, nonché il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate”.
Dette spese (al netto dell’IVA, pari al 22% e del CAP, pari al 4 %), saranno, a seconda del prezzo di aggiudicazione, le seguenti:
quando il prezzo di aggiudicazione è pari o inferiore a euro 100.000, il costo del compenso a carico dell’aggiudicatario, (comprensivo delle spese generali) è pari ad €. 550,00;
quando il prezzo di aggiudicazione o il valore di assegnazione è superiore a euro 100.000 e pari o inferiore a euro 500.000 il costo del compenso a carico dell’aggiudicatario (comprensivo delle spese generali) è pari ad €. 825,00;
quando il prezzo di aggiudicazione o il valore di assegnazione è superiore a euro 500.000 il costo del compenso a carico dell’aggiudicatario (comprensivo delle spese generali) è pari ad €. 1.100,00
A questo importo va aggiunta l’imposta di registro.
Essa, quando non ricorrono i benefici prima casa, si applica nella misura del 9% ai sensi dell’art. 1, comma 1 della tariffa del TUR (Testo unico dell’imposta di registro) approvato con dpr 26.4.1986, n. 131.
La base imponibile è data dal prezzo di aggiudicazione.
Tuttavia, ai sensi del combinato disposto dell’art. 52, comma 4, 5 e 5b del TUR e dell’art. 1, comma 497 L. 23/12/2005, n. 266, modificato prima dal comma 21 dell'art. 35, D.L. 4 luglio 2006, n. 223 e poi dal comma 309 dell'art. 1, L. 27 dicembre 2006, n. 296, per le sole cessioni nei confronti di persone fisiche che non agiscano nell'esercizio di attività commerciali, artistiche o professionali, aventi ad oggetto immobili ad uso abitativo e relative pertinenze, la base imponibile è determinata dalla minor somma a tra prezzo di aggiudicazione e rendita catastale rivalutata (del 5%) e moltiplicata per uno dei seguenti coefficienti:
120 per i fabbricati appartenenti ai gruppi catastali A e C (escluse categorie A/10 e C/1)
140 per i fabbricati appartenenti al gruppo catastale B
60 per i fabbricati delle categorie A/10 (uffici e studi privati) e D
40,80 per i fabbricati delle categorie C/1 (negozi e botteghe) ed E.
L’imposta di registro, comunque, ai sensi dell’art. 10, comma 2, D.Lgs. 14/03/2011, n. 23, non può essere inferiore all’importo di €. 1.000,00 (detta previsione si applica per tutti i trasferimenti immobiliari, come si ricava dalla previsione appena richiamata).
Infine, ai sensi del comma 3 del citato art. 10, l’atto di trasferimento è soggetto alle imposte ipotecarie e catastali nella misura di €. 50,00 ciascuno.
Buongiorno
mi sono aggiudicato all'asta un immobile costituito da diverse particelle C/1 piano terra - A/10 1 piano - in corso di costruzione abitativo 2° piano - Abitativo A/2 al 3/4 piano . Ditta non costruttrice e non ha eseguito lavori di ristrutturazione negli ultimi 5 anni .
In base al calcolo delle superfici , dovrebbe rientrare nella tipologia di assimilato " immobile Tupini" . ( considerando il piano in costruzione come abitativo indicato anche in perizia ) . Immobile non di lusso . Vorrei fare dei lavori di ristrutturazione per rendere tutto l'immobile abitativo .
Essendo venduto come singolo lotto , ritengo che possa essere applicata l'iva al 10% ( l'azienda ha scelto per opzione IVA) . L'imposta di registro dovrebbe essere di € 200,00 .
Ma per l'imposta catastale e ipotecaria è proporzionale (3+1) per la parte commerciale ? oppure sono tutte fisse a € 200,00 ?
Ringrazio anticipatamente .