Immobile accatastato in A/2 e D/10

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  • Ultimo messaggio 20 marzo 2021
giulia_f pubblicato 17 marzo 2021

Salve, ho un dubbio su un immobile in asta e riporto i miei quesiti di seguito.

Vorrei prendere l'immobile come prima casa.

L'immobile è attualmente accatastato come segue:

  • PT : D/10 con rendita catastale di 2883,50€
  • P1: A/2 con rendita catastale di 402,84

L'attuale proprietario nell'immobile accatastato come D/10 svolgeva attività agrituristica (3 camere con bagno + sala colazioni) ed aveva preso la qualifica come imprenditore agricolo poichè aveva in comodato d'uso gratuito un terreno posto in un luogo differente da dove svolge l'attività agrituristica.

Al P1 il proprietario ha la residenza e ci abita regolarmente (edificio A/2).

A me andrebbe anche bene questa divisione in quanto l'uso che vorrei fare dell'immobile è il medesimo: residenziale al P1 e destinato ad attività turistica al PT.

Vengo alle domande:

  • Per poter mantenere la classificazione D/10 devo prima prendere la qualifica di imprenditore agricolo? Se si come posso fare? Devo anche io prendere in comodato d'uso gratuito/affitto un terreno prima di aprire questa posizione? Devo essere un imprenditore agricolo o è sufficiente la qualifica di coltivatore diretto?
  • Se al momento dell'acquisto/assegnazione non avessi ancora ottenuto la "qualifica" decadrebbe la possibilità di mantenere il piano terra come D/10? Se si , come verrebbe accatastato dato che sono locali separati e non collegati tra di loro (3 camere con bagno + sala colazioni?
  • Se dovessi mantenere la classificazione D/10 al momento dell'assegnazione, a quanto ammonterebbero le imposte di registro/catastale e ipotecaria se fossi imprenditore agricolo?
  • Se dovessi mantenere la classificazione D/10 al momento dell'assegnazione, a quanto ammonterebbero le imposte di registro/catastale e ipotecaria se non fossi imprenditore agricolo?

Il dubbio più grande è ovviamente la "criticità" legata al mantenimento del D/10.

Grazie mille in anticipo

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inexecutivis pubblicato 18 marzo 2021

A nostro avviso la risposta all’interrogativo formulato va data distinguendo due piani: quello dei presupposti delle agevolazioni e quello dei presupposti per l’accatastamento in D/10.

Quanto al primo, la cassazione ha ribadito, anche recentemente, che «In tema di ICI, ai fini dell’applicabilità dell’esenzione per i fabbricati rurali, prevista dal combinato disposto dell’art. 23, comma 1-bis, del d.l. n. 207 del 2008 (conv., con modif., dalla l. n. 14 del 2009), e dell’art. 2, comma 1, lett. a), del d.lgs. n. 504 del 1992, è rilevante l’oggettiva classificazione catastale, senza che assuma rilevanza la strumentalità dell’immobile all’attività agricola, come confermato sia dall’art. 9 del d.l. n. 557 del 1993 (conv., con modif., dalla l. n. 133 del 1994), sia dalla disciplina inerente le modalità di variazione-annotazione attraverso le quali è possibile pervenire alla classificazione, anche retroattiva, dei fabbricati come rurali, onde beneficiare dell’esenzione, di cui agli artt. 7, comma 2-bis, del d.l. n. 70 del 2011 (conv., con modif., dalla l. n. 106 del 2011), 13, comma 14- bis, del d.l. n. 201 del 2011 (conv., con modif., dalla l. n. 214 del 2011), 2, comma 5-ter, del d.l. n. 102 del 2013 (conv., con modif., dalla l. n. 124 del 2013), nonché dagli artt. 1 e 2 del decreto del ministero dell’economia e delle finanze del 26 luglio 2012» (Cass. Ordinanza 23 ottobre 2018, n. 26735).

Il problema, tuttavia, è che cessando il requisito della strumentalità rispetto all’attività agricola il terreno perde il requisito della ruralità e quindi vengono meno i presupposti dell’accatastamento in D/10.

Invero, le sezioni unite hanno osservato che “il Comune dovrà impugnare l'attribuzione della categoria catastale A/6 o D/10 al fine di potere legittimamente pretendere l'assoggettamento del fabbricato all'imposta".

Dunque, fin quando l’immobile resterà nella categoria catastale D/10 non ci saranno problemi; tuttavia, venuti meo i requisiti, l’agenzia del territorio potrebbe d’ufficio, o su richiesta dell’ente, provvedere ad un riclassamento.

Quanto alle aliquote, mentre rimane ferma l’aliquota del 2% per l’appartamento, per il resto:

se l’aggiudicatario è un coltivatore diretto o imprenditore agricolo professionale, iscritto all’inps e non sottoposto alle agevolazioni previste per la piccola proprietà contadina (nel qual caso si potrà agevolare dell’aliquota dell1%), il decreto di trasferimento sconterà l’imposta di registro proporzionale nella misura del 9% (minimo euro 1.000,00);

se poi non è imprenditore agricolo o coltivatore diretto a norma dell’art. 1 della Tariffa parte I allegata al D.P.R. n.131/86 sconterà un’aliquota del 15%.

giulia_f pubblicato 18 marzo 2021

Grazie mille!

Nel caso in cui decidessi di fare richiesta all'INPS per l'iscrizione nella gestione previdenziale come coltivatore diretto e presentassi la relativa domanda per l'apertura della PIVA, potrei "acquistare" il D/10 come "coltivatore diretto" e richiedere l'applicazione della PPC?

La proprietà è composta da A/2 + D/10 e terreni seminativi per 10.000mq circa. 

L'agenzia delle Entrate ha stabilito che:

"......le agevolazioni possono essere concesse soltanto al fabbricato che, oltre a trovarsi in rapporto di pertinenzialità con il terreno agricolo acquistato, è situato sul medesimo terreno (Agenzia delle Entrate, risoluzione n. 26/E del 6 marzo 2015)."

L'idea sarebbe quella di destinare i terreni seminativi all'attività di produzione agricola (ci sono già ulivi e vorrei mettere alberi da frutto e orto).

In questo caso potrei richiedere in fase di presentazione dell'offerta l'applicazione delle agevolazioni della PPC?

o non è possibile?

In questo caso potrei diventare regolarmente "coltivatore diretto" presentando domanda (prima) , mantenere la classificazione D/10 e poter avviare la mia attività.

Inoltre... nel caso questa possibilità fosse applicabile, come devo calcolare le imposte?

  • Imposte dovute per l'appartamento al P1 (Classificato in A/2) con agevolazioni prima casa del 2%
  • Imposte dovute per l'applicazione delle agevolazioni PPC ricadrebbero SOLO sul D/10 e sui terreni giusto?
    •    In questo caso...  l'1% di imposta catastale relativa al prezzo di vendita su quale importo viene calcolato dato che il prezzo di aggiudicazione è uno solo?

Grazie di nuovo di tutto!

inexecutivis pubblicato 20 marzo 2021

L'importante è che i requisiti per ottenere le aliquiote agevolate suano possedute all'atto del trasferimento, poichè è quello in cui si determina il trasferimento della proprietà. Non è necessario averne il possesso anche in fase di presentazione della domanda.

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