Errore in perizia e conseguenze

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  • Ultimo messaggio 25 marzo 2019
Il_Gallo2019 pubblicato 20 marzo 2019

Buongiorno,

La presente per avere informazioni circa una problematica che si ha in una procedura esecutiva. Abbiamo acquisito un immobile la cui perizia risultava inesatta o almeno incompleta.  Nella perizia del  2014 stilata dal C.T.U. si afferma  che gli immobili oggetto della procedura sono senza irregolarità completamente conformi a livello edilizio, catastale e urbanistico.    In seguito ad una relazione tecnica depositata dal delegato nel 2018 il Giudice rilevava che l'esecutato aveva proceduto ad una variazione catastale per diversa distribuzione  degli spazi interni, frazionamento e fusione del 12/01/18 variando quindi gli immobili oggetto della procedura. Successivamente quindi il G.E. disponeva che l'esperto C.T.U. provvedesse a ripristinare lo stato catastale originario degli immobili quale esistente al momento del pignoramento.   Il CTU quindi procedeva a depositare una relazione tecnica di ripristino dello stato catastale originario degli immobili dopo aver effettuato i dovuti accertamenti e rilievi.  Per tale motivo il giudice richiede una ulteriore perizia a carico della procedura in cui il perito riporta catastalmente (e solo catastalmente) la situazione allo stato iniziale della procedura 2014. In tale situazione avviene la firma del decreto di aggiudicazione, non considerando che nel maggio 2012 il proprietario aveva presentato una Scia per lavori nel piano interrato senza un effettivo fine lavori e senza completare nello stato di fatto tali lavori. Ora, nella realtà il perito rileva nel 2018, dopo effettivo sopralluogo in loco,  lavori abusivi non terminati e ci si  trova ad oggi con immobili aventi una diversa conformazione nelle parti comuni e in alcune cantine (piano interrato). Eppure a livello comunale era stata presentata una Scia nel 2012 per effettuare tali variazioni non considerata e non menzionata nella perizia del 2014..... Infatti il CTU ha verificato la corrispondenza con un permesso di costruire in sanatoria del 2010 antecedente alla Scia senza considerare quest'ultima che però è stata regolarmente presentata nel maggio 2012 (ricordiamo che la prima trascrizione del pignoramento è stata effettuata in data 12/11/2012).   Come si può risolvere tale situazione? Grazie Cordiali saluti

inexecutivis pubblicato 25 marzo 2019

Sulla scorta delle informazioni contenute nella odmanda il suggerimento che ci sentiamo di offriere è quello di procedere ad una sanatoria c.d. ordinaria ai sensi dell’art. 36, d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (che riproduce la previsione dell’abrogato art. 13, l. 28 febbraio 1985, n. 47), a mente del quale “… il responsabile dell’abuso, o l’attuale proprietario dell’immobile, possono ottenere il permesso in sanatoria se l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della realizzazione dello stesso, sia al momento della presentazione della domanda”.

In alternativa, potrebbe provarsi a valutare la possibilità d iripresentare una SCIA.

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