Immaginiamo la seguente situazione: gara senza incanto, base d'asta 100k€, offerta minima 75k€.
Vengono aperte le buste della gara senza incanto, ci sono 3 offerte: 75k€, 75k€, 80k€, tutte e tre valide.
Il giudice ordina l'incanto, a partire dall'offerta massima di 80k€; è previsto un rilancio minimo 5k€ e una candela di 3 minuti.
Tutti e tre gli offerenti partecipano all'incanto.
DOMANDA 1) Quale delle seguenti modalità di rilancio è corretta?
- A) in ogni candela tutti e tre i partecipanti possono accettare o rifiutare di rilanciare per un importo pari a 5k€, dunque alla fine della prima candela tutti e tre avranno offerto 85k€, alla fine della seconda tutti e tre avranno offerto 90k€... e si prosegue candela dopo candela con rilanci di 5k€, ad oltranza, fino a che nessuno più sia disposto a rilanciare oltre;
- B) per ogni candela può arrivare un solo rilancio da parte di un solo offerente; dunque ad ogni rilancio, che può essere di qualsiasi cifra uguale o superiore a 5k€, inizia una nuova candela;
DOMANDA 2A) se l'affermazione corretta nella domanda 1 è la A), in caso di ex-aequo (ad esempio, un concorrente si ritira a 90k€, gli altri due si fermano entrambi a 95k€), il giudice procede valutando l'offerta migliore in base ad altri parametri (cauzione, tempistica di pagamento...)?
DOMANDA 2B) se l'affermazione corretta nella domanda 1 è la B), come si sceglie il primo offerente?
C'è un criterio prestabilito o si procede per "alzata di mano", oppure con un pulsantone da telequiz?
A me sembrerebbe troppo discrezionale affidarsi all'individuazione da parte del giudice della "mano più lesta", soprattutto in modalità mista, in presenza e on-line... privilegiare il riflesso e la velocità di un ventenne rispetto ad un ottantenne non credo sia corretto... quindi, come si fa a stabilire quale dei tre offerenti ha diritto al primo rilancio?
Credo che l'ordine di rilancio sia molto rilevante: nell'esempio, partendo da 80k, se due offerenti avessero entrambi in mente di arrivare al massimo a 87k€... essere il primo a rilanciare significherebbe poter rilanciare da 80k€ a 85k€... essere il secondo significherebbe essere costretto ad rilanciare da 85k€ a 90k€, dunque, nell'esempio, a rinunciare... quindi l'ordine di offerta decreterebbe l'aggiudicazione a vantaggio dell'uno o dell'altro.
DOMANDA 3) Il giudice avrebbe ordinato l'incanto anche se una delle tre offerte in busta chiusa avesse superato la base d'asta di 100k€? In caso affermativo... allora che senso avrebbe offrire, nella fase senza incanto, anche solo un euro più dell'offerta minima... a men che non si superi la base d'asta per evitare le istanze di assegnazione dei creditori? Nell'esempio di cui sopra, quindi, che senso avrebbe avuto offrire 80k€?
Forse è che la "classifica" della prima fase senza incanto decreta forse l'ordine di diritto al rilancio nella seconda fase con incanto?