Gara con incanto: modalità e diritto di precedenza nel rilancio

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  • Ultimo messaggio 29 marzo 2021
cubodirubik pubblicato 27 marzo 2021

Immaginiamo la seguente situazione: gara senza incanto, base d'asta 100k€, offerta minima 75k€.

Vengono aperte le buste della gara senza incanto, ci sono 3 offerte: 75k€, 75k€, 80k€, tutte e tre valide.

Il giudice ordina l'incanto, a partire dall'offerta massima di 80k€; è previsto un rilancio minimo 5k€ e una candela di 3 minuti.
Tutti e tre gli offerenti partecipano all'incanto.

 

DOMANDA 1) Quale delle seguenti modalità di rilancio è corretta?

- A) in ogni candela tutti e tre i partecipanti possono accettare o rifiutare di rilanciare per un importo pari a 5k€, dunque alla fine della prima candela tutti e tre avranno offerto 85k€, alla fine della seconda tutti e tre avranno offerto 90k€... e si prosegue candela dopo candela con rilanci di 5k€, ad oltranza, fino a che nessuno più sia disposto a rilanciare oltre; 

- B) per ogni candela può arrivare un solo rilancio da parte di un solo offerente; dunque ad ogni rilancio, che può essere di qualsiasi cifra uguale o superiore a 5k€, inizia una nuova candela;

 

DOMANDA 2A) se l'affermazione corretta nella domanda 1 è la A), in caso di ex-aequo (ad esempio, un concorrente si ritira a 90k€, gli altri due si fermano entrambi a 95k€), il giudice procede valutando l'offerta migliore in base ad altri parametri (cauzione, tempistica di pagamento...)?

DOMANDA 2B) se l'affermazione corretta nella domanda 1 è la B), come si sceglie il primo offerente?
C'è un criterio prestabilito o si procede per "alzata di mano", oppure con un pulsantone da telequiz?
A me sembrerebbe troppo discrezionale affidarsi all'individuazione da parte del giudice della "mano più lesta", soprattutto in modalità mista, in presenza e on-line... privilegiare il riflesso e la velocità di un ventenne rispetto ad un ottantenne non credo sia corretto... quindi, come si fa a stabilire quale dei tre offerenti ha diritto al primo rilancio?

Credo che l'ordine di rilancio sia molto rilevante: nell'esempio, partendo da 80k, se due offerenti avessero entrambi in mente di arrivare al massimo a 87k€... essere il primo a rilanciare significherebbe poter rilanciare da 80k€ a 85k€... essere il secondo significherebbe essere costretto ad rilanciare da 85k€ a 90k€, dunque, nell'esempio, a rinunciare... quindi l'ordine di offerta decreterebbe l'aggiudicazione a vantaggio dell'uno o dell'altro. 

 

DOMANDA 3) Il giudice avrebbe ordinato l'incanto anche se una delle tre offerte in busta chiusa avesse superato la base d'asta di 100k€? In caso affermativo... allora che senso avrebbe offrire, nella fase senza incanto, anche solo un euro più dell'offerta minima... a men che non si superi la base d'asta per evitare le istanze di assegnazione dei creditori? Nell'esempio di cui sopra, quindi, che senso avrebbe avuto offrire 80k€?
Forse è che la "classifica" della prima fase senza incanto decreta forse l'ordine di diritto al rilancio nella seconda fase con incanto?

 

inexecutivis pubblicato 29 marzo 2021

Cerchiamo di rispondere separatamente alle domande formulate.

In primo luogo non esiste un ordine di scelta di colui che per primo può formulare rilanci. Nel momento in cui parte la gara ciascuno dei partecipanti, nei 3 minuti previsti, può eseguire rilanci.

Eseguito il rilancio da parte di uno qualunque dei partecipanti, i 3 minuti ricominciano a decorrere, e la gara andrà avanti fino a quando decorreranno senza che nessuno abbia rilanciato.

Quanto alla convenienza di una offerta superiore a quella minima, essa serve non solo a porsi al riparo dall’eventuale istanza di assegnazione di uno dei creditori, ma anche per scongiurare quanto previsto dall’art. 572 c.p.c., il quale prevede che quando sia stata presentata una sola offerta per un importo inferiore a quello base il giudice può non aggiudicare quando ritiene di poter vendere ad un prezzo superiore mediante lo svolgimento di un nuovo tentativo di vendita.

Se per esempio il prezzo base è 100 ed io offro 79, il giudice potrebbe non aggiudicare se un altro offerente ha presentato offerta che tuttavia è stata esclusa per un evidente errore. In questo caso il giudice potrebbe disporre una nuova vendita essendo possibile che la presenza di due offerenti stimoli il rialzo del prezzo.

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