Salve, pongo una questione che mi addolora e chiedo il vostro prezioso consiglio e mi scuso sin d'ora con tutti se il testo è prolisso o inadeguato. L'unica casa di famiglia dove abito con mia madre anziana e malata in comproprietà al 50%, è stata aggiudicata all'asta ed a breve ci sarà il saldo, l'assegnazione ed inevitabilmente lo sfratto. La quota pignorata riguarda solo il mio 50% ricevuto in eredità, a seguito di fideiussione bancaria prestata diversi anni fa e fatta valere a causa del fallimento di Società a r.l. L'immobile è stato venduto per intero tramite giudizio di divisione. Nella giornata della vendita all'asta senza incanto, sono sorte delle difficoltà in quanto finalmente, con mio grande sollievo, ero riuscita a trovare l'accordo con il creditore procedente e con il creditore munito di titolo esecutivo ma, per via dei tempi strettissimi, ho potuto manifestare questa volontà solo dinanzi al delegato alla vendita il giorno stesso in cui si teneva la vendita, prima che iniziasse la gara (come previsto dall'art.591). Pertanto, oltre il mio legale, si erano presentati direttamente i legali del creditore procedente e del creditore intervenuto con titolo esecutivo con in mano la rinuncia agli atti. Ma il delegato, nonostante la circostanza favorevole per risolvere la procedura con soddisfazione di tutti, non ha voluto accogliere le richieste, in quanto non anticipate via pec, nè tantomeno ha voluto interpellare il giudice, nè i partecipanti intervenuti per richiedere un rinvio a breve ed ha fatto iniziare la gara. Ho davvero percepito l'atteggiamento di un tribunale che ha premuto per vendere la casa e creare problemi anziché risolverli! Evidenzio anche che i partecipanti alla gara, se fossero stati interpellati, avrebbero potuto acconsentire ad un rinvio, invece mi è sembrato di essere in un'agenzia immobiliare dove ho visto creare vantaggio solo ad un ipotetico acquirente! Un atteggiamento a mio avviso che viene meno alla sostanza e scopo della procedura stessa e che ha ostacolato gli interessati di diritto. Ed io non mi rassegno e mi chiedo perché si è tutelato chi non era ancora proprietario anzichè il proprietario legittimo? Perchè non si è tutelato il creditore procedente che ha attivato e finanziato la procedura esecutiva? Perché non si è tutelato il creditore intervenuto che cosi facendo non prenderà nulla? Perché non si è tutelata la proprietaria non esecutata che ora perde la prima ed unica casa ed è anziana ed ammalata? E poi ci sarei io che ho fatto di tutto per trovare una soluzione per soddisfare i creditori ed ora, nonostante la perdita di casa, mi restano ancora i debiti, tenuto conto che la venduta di metà casa sarebbe stata comunque insufficiente a soddisfare tutti. Per quanto suddetto, faccio alcune precisazioni utili: tutto questo inizia con il terzo esperimento dove la vendita all'asta veniva definita "congelata" e rinviata dopo l'apertura di n.9 buste partecipanti, a causa di un impedimento legittimo del delegato. Ed è proprio in questo frattempo (tra la data di vendita "congelata" e la data del rinvio della stessa) che si posiziona la rinuncia agli atti e quanto sopra descritto, dove ho potuto cogliere l'opportunità del rinvio per definire gli accordi con i creditori. Inoltre, devo evidenziare anche un fatto particolare ovvero che sono stati redatti due verbali di apertura delle buste: uno alla data dell'asta "congelata" dove si scrive che vengono aperte n.9 buste, l'altro alla data del rinvio dove si scrive che vengono aperte "tempestivamente" n.10 buste di cui una di un'altra procedura. Mi chiedo come sia possibile che in una procedura "congelata" vengano scritti due verbali con l'aggravante che alla data del rinvio esce fuori una busta in più seppur non partecipante? Dove sta la tutela e la forza del termine "congelata"? L'azione che ho intrapreso è stato il reclamo depositato nel fascicolo della procedura principale del contenzioso, come indicato dalla cancelleria, ma il giudice lo ha dichiarato inammissibile perchè andava depositato nel fascicolo della sub-procedura riguardante la divisione giudiziale e lo ha rigettato alcuni giorni fa. Che posso fare adesso? Vi ringrazio in anticipo.