Si chiede a parere dell'illustre moderatore di questo Forum ( data la precisione e puntualità delle risposte) se e fino a che punto sia lecito pretendere, da parte di svariati agenti immobiliari, che supporremo per semplicità abilitati ad ogni tipo di operazione immobiliare in quanto in possesso dei più ampi requisiti (iscrizioni ad ogni sezione del Ruolo, etc). la provvigione "per procurato affare" ex art. 1754 CC e simili, per aver segnalato a un cliente l'opportunità di una certa asta /esecuzione immobiliare ed averlo accompagnato nelle procedure. Ad avviso di chi scrive si tratta di un comportamento del tutto illogico ed indebito, ai limiti dell'illecito se non illecito tout court, in quanto
a) ogni asta pubblica (in quanto bandita da entità pubblica: Tribunale o enti vari di diritto pubblico) postula che venga effettuata la più ampia pubblicità con inserzioni sui giornali, etc, dando per sottinteso che i dati relativi agli immobili staggiti e ai bandi o avvisi di vendita siano e debbano essere di pubblico dominio, esattamente come un dispositivo di legge (l'avvocato presta una consulenza sul C.C. ma non può certo arrogarsene il copyright);
b) pertanto nessuna "mediazione" bilaterale è possibile, visto che il venditore non intende, nè può, conferire alcun mandato in tal senso;
c) eliminata quindi la possibilità di ogni pretesa provvigionale anche su affari futuri, al massimo si può parlare di consulenza; come determinare gli importi del compenso per la consulenza è altra questione, in teoria essi potrebbero perfino coincidere (?) con quelli di una provvigione ma la loro natura è radicalmente diversa.(Peraltro, per quanto la domanda possa essere assurda, sarebbe un mediatore abilitato a fare consulenze stando al mero dettato di legge?).
Come rispondere puntualmente ed in punto di diritto ad agenti che accampino pretese su eventuali aggiudicazoni future per aver semplicemente segnalato l'eventualità di un bando d'asta ?
Grazie