Istanza di assegnazione

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  • Ultimo messaggio 30 gennaio 2020
delegato2018 pubblicato 27 gennaio 2020

Mi chiedo se l'istanza di assegnazione deve essere fimata personalmente dal creditore a pena di inammissibilità o se la stessa possa essere semplicemente formulata nel suo interesse e sottoscritta dal procuratore giudiziale costituto nel procedimento esecutivo. Alla luce delle istanze di assegnazione che ho esaminato sino ad oggi (tutte sottoscritte dal creditore personalmente e munite della firma dell'avvocato costituito), opterei per la prima soluzione ma, in realtà, le norme non lo specificano e non leggo nulla che mi confermi l'inammissibilità della istanza priva di sottoscrizione del creditore. Gradirei il Vostro lungimirante parere per capire come procedere nel caso prospettato. 

inexecutivis pubblicato 30 gennaio 2020

 A nostro avviso l’istanza di assegnazione deve essere sottoscritta dal creditore, trattandosi di atto avente natura negoziale, al pari dell’offerta.

Si è detto, ad esempio, chenon è certo ravvisabile nella vendita forzata un incontro di consensi tra soggetti - l’offerente ed il Giudice - produttivo dell’effetto traslativo, non potendosi fondere l’esercizio della funzione giurisdizionale da parte del Giudice con un atto di autonomia privata incompatibile con la pubblicità della funzione. E tuttavia la strumentalità di tutte le attività compiute nel corso dell’iter procedurale rispetto all’esercizio del potere espropriativo non esclude che l’offerta di acquisto del partecipante alla gara costituisca il presupposto di natura negoziale dell’atto giurisdizionale di vendita” (Cass. civ., sez. I, 17 febbraio 1995, n. 1730).

Anche di recente, la suprema Corte ha ribadito chesebbene si affermi correntemente che non vi sia alcuna differenza, dal punto di vista economico, tra la vendita forzata e la vendita volontaria, poiché la funzione e lo scopo della prima sono comunque la trasformazione di un bene fungibile, appartenente al patrimonio del debitore, in denaro, la differenza è invece sensibile dal punto di vista giuridico, non potendo assimilarsi la vendita forzata all’incontro di due volontà negoziali, quali si estrinsecano nel contratto di compravendita, visto che – al contrario - essa si articola nell’incontro della volontà negoziale di una sola parte, cioè dell’acquirente, con una disposizione coattiva emessa dall’organo giurisdizionale che procede alla vendita”; in questo contesto, ha concluso la Corte, l’offerta di acquisto è “un atto giuridico unilaterale di natura privata” (Cass. civ., sez. III, 2 aprile 2014, n. 7708).

Se dunque anche l’istanza di assegnazione ha la medesima valenza, anch’essa deve essere sottoscritta dalla parte personalmente.

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