Divisione immobiliare

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  • Ultimo messaggio 05 luglio 2020
federica pubblicato 24 giugno 2020

Gentile staff, ho provato a ricercare se ci fosse qualche quesito simile, ma invano. Così, vi scrivo per avere un vostro professionale parere sulla possibile evoluzione di una causa di divisione immobiliare in cui sono coinvolta, per capire meglio quali sono i miei diritti di cittadina e quanto la legge, effettivamente, mi tuteli. Gli elementi di partenza sono i seguenti:

-sono proprietaria del 25% di immobile, indiviso, in comproprietà con altri 3 parenti, per un totale di 4 eredi -è in atto una causa di divisione dell’immobile in quanto 3 dei 4 eredi vogliono vendere, mentre solo 1 vuole mantenere la sua quota di proprietà. L’erede che impedisce agli altri di vendere, tuttavia, non è in grado di liquidare gli altri eredi nè di chiedere l’assegnazione dell’immobile in toto. -l’immobile non è comodamente divisibile per 4 unità. -durante la causa in corso, è stata formalizzata una considerevole proposta d’acquisto dell’immobile intero, ad opera di terzi. La proposta è stata declinata solo dall’unico erede che, come anticipato, non vuole vendere la proprietà.

Le domande che ne conseguono sono:

-è possibile che un unico erede possa impedire la vendita di un immobile, quando i 3/4 dei restanti comproprietari desiderano o hanno necessità di vendere?

-non essendo l’immobile comodamente divisibile, gli avvocati ci hanno prospettato l’eventualità di una vendita all’asta dell’intera proprietà. Ora, esiste la possibilità giuridica di non mettere all’asta l’immobile immediatamente, ma accogliere la richiesta di 3 comproprietari di tentare, prima, una vendita sul mercato dell’intero immobile?

-il valore della proposta d’acquisto dell’immobile che abbiamo recentemente ricevuto può, o addirittura deve, essere considerata nella formulazione di un prezzo base di un’eventuale asta? -infine, esistono riferimenti secondo cui, qualora il ricavato dell’asta per ciascun erede fosse significativamente inferiore alla cifra X che oggi ci viene proposta (e che purtroppo non possiamo accettare per mancanza di unanimità di intenti), sia possibile rivalersi sul singolo erede che finora ha reso impossibile agli altri disporre liberamente della propria eredità?

Grazie mille per un vostro riscontro.

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federica pubblicato 25 giugno 2020

Al precedente post aggiungo una domanda. È facoltà del giudice potere eventualmente mettere all’asta i 3/4 dell’immobile, lasciando la quota del 25% all’unico erede interessato a mantenere la proprietà del bene, oppure no? Grazie ancora

inexecutivis pubblicato 01 luglio 2020

Purtroppo la soluzione che è stata prospettata dagli avvocati è, salvo quanto tra un attimo diremo, l’unica strada praticabile. Se uno dei comproprietari non viole vendere, infatti, il nostro ordinamento non prevede strumenti per costringerlo a farlo, se non attraverso una vendita giudiziaria.

L’alternativa praticabile è quella di chiedere al giudice di vendere le quote dei soggetti interessati a sciogliere la comunione. A questa scelta il comproprietario dissenziente non può opporsi perché ciascuno degli altri ha il diritto di vendere la propria quota.

federica pubblicato 01 luglio 2020

Grazie, ma dubito che un terzo abbia interesse ad acquisire 3 quote di immobile indivisibile. Piuttosto, vi chiedo se esiste una forma di tutela nei confronti dei 3 eredi che si sono visti rifiutare più offerte, anche consistenti, dal quarto comproprietario, che ora spera nel ribasso del prezzo dell’immobile per acquistarlo lui stesso all’asta. Facendo perdere un sacco di soldi a tutti noi altri. È tutto regolare? Come possiamo tutelarci? Possiamo chiedere un rimborso del prezzo che non ci ha permesso di incassare fino ad ora a proprio vantaggio?

inexecutivis pubblicato 05 luglio 2020

In caso di disaccorto tra le parti l'unica strada è la vendita giudiziaria, la quale sul piano teorico serve a conseguire il massimo prezzo, e non è detto che si arrivi ad una vendita a valori inferiori rispetto a quelli di mercato. Se infatti viene svolta una adeguata pubblicità e l'immobile viene offerto in vendita come libero, l'interesse del mercato potrebbe innescare una competizione all'esito del quale il valore di vendita potrebbe addirittura superare gli ordinari valori di mercato.

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