Buongiorno,
mi sono aggiudicato due lotti non omogenei all'interno della medesima procedura (ottava vendita senza incanto, all'interno di un fallimento) a seguito di due offeerte diverse. Il primo per la somma di € 11.500, il secondo per € 500.
La mia domanda riguarda le spese del secondo lotto, in quanto le spese del primo erano prevedibili ed ammontano a 2.600 euro (bolli, notifica decreto, registrazione, trascrizione e voltura e 1000 euro forfettarie per il notaio delegato) mentre quelle del secondo ammontano a € 2.500.
All'inizio pensavo ci fosse un errore ma poi ho capito che l'imposta di registro minima è 1.000 euro se non erro mentre il compenso per il notaio rimane 1000 (anche se poi lo deciderà il giudice ma il notaio saprà cosa può chiedere) e le altre spese saranno fisse e quindi mi ritrovo a pagare per un bene aggiudicatomi a 500 euro, spese complessive di 2.500.
Ora la domanda è questa: se decido di non versare per il secondo lotto decado anche per il primo? Direi di no ma per scrupolo lo chiedo.
Poi volevo sapere: una volta decaduto solo per il secondo, che spese devono sostenere? Direi la perdita della cauzione ed il rischio di dover pagare la differenza indicata dall'art. 587 cpc (differenza tra prezzo di aggiudicazione e il prezzo ricavato più la cauzione di 50 euro già versata).
I miei dubbi sono due principalmente e lo chiedo agli esperti: 1) se il bene non viene più venduto devo pagare lo stesso la differenza in caso di chiusura infruttuosa della procedura? Quindi 450 euro (500 meno la cauzione).
2) il dubbio più importante è questo: in sede di decreto di revoca dell'aggiudicazione il giudice presumo che liquiderà il notaio ma quanto potrebbe liquidare? 1000 euro mi sembrano molte. Inoltre vorrei sapere se dovrò sostenere spese per la notifica ecc. del decreto di revoca.
Insomma se decado rischio di risparmiare troppo poco e di perdere il bene e vorrei quindi farlo solo se le spese che dovrò sostenere siano minime.
Vi ringrazio anticipatamente.
Mariolino78