Aste successive senza ribasso

Per rispondere alla sua domanda è necessario partire dalla lettura dell’art. 591 c.p.c., il quale prevede che se la vendita non va a buon fine (nel senso che non sono state presentate domande, quelle presentate erano inefficaci, oppure l’aggiudicatario non ha versato il saldo) il Giudice “può” disporre che si proceda ad un nuovo tentativo di vendita.

Nel far questo, il Giudice “può altresì stabilire diverse condizioni di vendita e diverse forme di pubblicità, fissando un prezzo base inferiore al precedente fino ad un quarto e, dopo il quarto tentativo di vendita andato deserto, fino al limite della metà”.

Dal tenore della disposizione appena richiamata si ricava il dato per cui il ribasso del pezzo base nella vendita successiva al tentativo non andato a buon fine non è né automatico, né obbligatorio, ma viene rimesso all’apprezzamento discrezionale del Giudice dell’esecuzione.

La previsione è assolutamente condivisibile, poiché le ragioni che determinano l’infruttuoso esito di un esperimento di vendita possono essere le più disparate, e non è detto che la vendita sia andata deserta solo perché, ad esempio, il prezzo base è ancora troppo alto rispetto alle aspettative del mercato.

Può accadere, infatti, che vi siano soggetti fortemente interessati all’acquisto, i quali tuttavia attendono le successive vendite solo perché mirano ad acquistare ad un prezzo più basso.

Parimenti, potrebbe accadere che vi sono offerenti, collusi con il debitore, che partecipano alla gara versano la cauzione ma poi omettono il pagamento del saldo al solo fine di allungare i tempi della vendita e far ulteriormente abbassare il prezzo.

Infine, non mancano i casi di potenziali acquirenti che hanno omesso di partecipare, benché interessati, poiché hanno subito pressioni.