Buonasera, sono aggiudicatorio di un immobile ad asta senza incanto, come unico offerente.
Il giorno dopo l'aggiudicazione vengo contattato dal marito dell'esecutata per incentivarmi a rinunciare, proponendomi anche la restituzione della caparra e la copertura di eventuali altre spese, quale unica possibilità.
durante la chiamata, da me registrata, vengono fatte delle allusioni minacciose al danneggiamento dell'immobili o ritorsioni. Nei giorni successivi, la mia compagna viene avvicinata dall'esecutata e da una persona terza per disincentivare l'acquisto, proponendo accordi di turbativa di asta.
Noi informiamo dell'accaduto il curatore e procediamo con l'acquisto, fiduciosi che l'immobile venga liberato prima del termine per il saldo, cosi come da intimazione del giudice. Successivamente con varie istanze ed un certificato medico depressivo presentato dall'esecutato, il giudice, all'oscuro dei fatti (in quanto il curatore non lo ha messo a conoscenza) concede la permanenza nell'immobile fino alla scadenza prevista per il saldo.
Ora abbiamo fatto un istanza al giudice per chiedere la possibilità di saldare post liberazione dell'immobile (anche con versamento di altra quota a titolo di caparra) o eventualmente chiedere l'annulamento dell'aggiudiocazione, visto le MINACCE RICEVUTE E LA MANCANZA DI PRIVACY a tutela dell'aggiudicatario (solo il curatore e la cancelleria era a conoscenza dei miei dati, e venendo da fuori non ho agganci col paese.
Alla luce di tutto ciò la nostra richiesta potrebbe essere plausibile? in caso di rinuncia all'acquisto, si potrebbe intentare un risarcimento danni anche contro il curatore o procedura che ha diffuso i miei dati sensibili, consentendo al debitore di contattarmi?
grazie mille.